In questa pagina illustro il metodo con cui ho gestito le mie "lesbocertole" dal 2022 a questa parte trovandomi molto bene. Consiglio ai lettori di non intendere questo documento come una guida ufficiale ma più che altro come punto di vista da cui, magari, prendere esempio per la propria gestione di questi simpatici gechi.
Come sempre troverete le fonti da cui, in questi anni, mi sono informata, in fondo alla pagina.
I L. lugubris sono microgechi gregari arboricoli che appartengono alla famiglia Gekkonidae e, da adulti, raggiungono dimensioni massime di 10cm. Questa specie, chiamata comunemente "geco in lutto" per via dei vocalizzi che è solita fare, è composta prevalentemente da individui di sesso femminile. I maschi nascono raramente e sono quasi sempre sterili. Le femmine di lugubris si riproducono per partenogenesi simulando un accoppiamento e poi deponendo, quasi sempre nella stagione calda. Dalle loro uova nasceranno altre femmine il cui patrimonio genetico è identico a quello della madre. Tutti i lugubris sono, quindi, dei piccoli cloni.
Vivono per un massimo di 10 anni e, come molte altre specie, anche loro vanno in fire-up (quando i colori si accendono) e in fire-down (quando li si vede "spenti") in base all'attività metabolica.
I lugubris sono distribuiti ormai su una grande fetta di globo che comprende le isole del Pacifico del sud, l'America centrale e meridionale e le Hawaii. Salta quindi all'occhio di come abbiano bisogno di un ambiente tropicale e temperato per vivere al meglio.
Per creare un habitat adeguato bisognerà innanzitutto munirsi di un terrario (che sia in vetro o che sia un semplice box di plastica poco importa) che abbia adeguata aerazione per evitare eccessivi ristagni di umidità e che non lasci neanche un millimetrico spazio per la fuga: questi gechi adorano scappare e acciuffarli è quasi impossibile.
Personalmente tengo un quintetto di lugubris adulte in un 40cmx40cmx60cm(h) e trovo che sia la misura perfetta: hanno abbastanza spazio per muoversi, trovarsi l'un l'altra ma avere anche occasioni per rimanere da sole.
Lo spazio per questi animali non è mai troppo, in quanto adorano arrampicarsi ed esplorare, e consiglierei misure simili anche semplicemente per una coppia. Se invece si vuole aumentare il numero di gechi andrà ingrandito anche il terrario.
Gestire questi gechi in coppie o gruppi è indispensabile in quanto sono animali gregari ma lo è anche fornire lo spazio e i nascondigli necessari affinchè gli screzi per la dominanza che potrebbero scoppiare non abbiano conseguenze disastrose. La mancanza di uno di quei due elementi porterebbe a stress da troppa vicinanza e dallo stress ai morsi è davvero un attimo!
(non ho personalmente mai assistito a una battaglia fatale ma per nominare una "matriarca" i lugubris vocalizzano, si mordono e monopolizzano il cibo. Trovare uno dei propri gechi senza coda è perciò molto comune ma niente paura, è un evento naturale. Inoltre i lugubris possono rigenerare le proprie code)
Una volta scelto il proprio terrario non rimarrà che arredarlo. Personalmente consiglio di creare un ambiente bioattivo con terriccio universale biologico, collemboli, isopodi, rami e tante piante affinchè i gechi possano arrampicarsi e nascondersi. La spesa iniziale sarà sicuramente scoraggiante ma in questo modo potrete ridurre la manutenzione al minimo e assicurare un ambiente perfetto per i vostri animali.
I lugubris hanno bisogno di un tasso di umidità che si mantenga costantemente sul 60% e che abbia dei picchi di umidità fino all'80% e avendo in teca delle piante vive sarà più facile mantenere un intervallo tale anche nei mesi più caldi.
Le fluttuazioni dell'umidità sono molto importanti in quanto evitano il presentarsi di patologie respiratorie. Buona norma è nebulizzare con uno spruzzino di sera, bagnando tutte le piante e le pareti, per poi lasciare la teca a sè per il giorno successivo. In questo modo avremo un terrario che passa dall'essere bagnato all'essere umido e così via. Gli estremi, come un ambiente costantemente bagnato o costantemente secco, sono nocivi e vanno assolutamente evitati.
Per questa specie non sono necessari tappetini riscaldanti o cavetti perchè in natura vive tra i 18°C e i 29°C quindi è possibile lasciarla a temperatura ambiente rispettando questo range.
L'illuminazione è indispensabile come per molte altre forme di vita ma non c'è necessità di UVB in quanto questi animali sono crepuscolari e di giorno tendono a stare nascosti nel fogliame.
Consiglio l'utilizzo di lampade UVB al 5%, da posizionare all'esterno del terrario poggiate su un'apertura in rete, solo in caso di problemi di malassorbimento di calcio. Normalmente si può evitare a patto di integrare correttamente la D3 nella dieta.
Basterà fornire un ciclo giorno-notte tramite luce naturale (senza però che il sole diretto colpisca la teca!) o lampade a LED nel caso l'allestimento fosse bioattivo.
Essendo onnivori i lugubris hanno bisogno di mangiare sia frutta che insetti per restare al massimo della salute.
Per integrare la frutta utilizzo le pappe in polvere della Nekton che sono convenientemente integrate di tutte le vitamine e i minerali di cui i gechi hanno bisogno.
Esistono molte altre marche come Exotic Sustain, Repashy o Pangea, ugualmente adeguate anche se ho notato essere meno reperibili. Raramente è possibile offrire frutta frullata od omogeneizzati (mango, fico, banana, kiwi) per bambini.
Gli insetti che si possono utilizzare non sono molti, per una specie così piccola: quelli più comodi da reperire e da offrire sono sicuramente le Drosophila (melanogaster o hydei. Personalmente preferisco le seconde perchè svolazzano molto meno), in alternativa andranno offerti grilli e lateralis micro, collemboli o isopodi baby.
A ogni pasto gli insetti andranno spolverati in alternanza con calcio puro e con calcio + D3.
Molti decidono di comprare farine di insetto e offrirle insieme al pappone per non dover avere a che fare con mosche o esseri salterini. Onestamente lo sconsiglio, cacciare è una parte fondamentale della vita di un geco e spezza la monotonia che un terrario purtroppo tende a dare, inoltre l'apporto nutrizionale di una farina è nettamente inferiore a quello di un insetto vivo e intero.
Se vi dà fastidio dover avere a che fare con gli insetti da pasto vi sconsiglio di adottare un geco.
Ecco la tabella dei pasti che utilizzo e con cui mi sono sempre trovata bene:
Baby di 0-4 mesi: li nutro a giorni alterni.
Durante la prima settimana di vita offro solo pappone a giorni alterni. Solo poi sostituisco due pasti di frutta con due pasti di insetti vivi.
Sub-adulti di 5-8 mesi: li nutro tre volte alla settimana con due pasti di frutta e uno di insetti vivi.
Adulti di 9+ mesi: li nutro due volte alla settimana con un pasto abbondante di frutta e uno abbondante di insetti vivi.
Tutti i pasti devono essere integrati con calcio puro.
Uno dei pasti settimanali va invece integrato con calcio + D3 (va evitato se è presente UVB)
Riguardo l'idratazione si dice che questi gechi si abbeverino solo dalla condensa che trovano sulle piante e sulle pareti ma ho più volte osservato le lugubris utilizzare la ciotola d'acqua nel loro terrario quindi consiglio vivamente di inserirla avendo cura che non sia troppo profonda. In alternativa, per rendere l'ambiente il più naturale possibile, si potranno inserire delle bromelie che, grazie alla loro conformazione cava, raccolgono naturalmente l'acqua delle nebulizzazioni giornaliere.
Non ho trovato informazioni verificate in merito alla bruma dei lugubris quindi in questa sezione vi porto la mia umile esperienza.
Faccio brumare esclusivamente gli individui che abbiano almeno otto mesi.
Li lascio tutto l'anno senza alcun tipo di riscaldamento. In questo modo le temperature si innalzano naturalmente in primavera, raggiungendo il loro picco d'estate, per poi calare gradualmente.
D'inverno tendo a lasciare questi gechi a temperatura ambiente. Casa mia non scende mai sotto i 19°C ma, se dovesse farlo, attiverei immediatamente un tappetino riscaldante su un lato della teca, impostandolo a 20°C, per non correre alcun rischio.
Per quanto riguarda la gestione continuo a nebulizzare una volta al giorno la teca e a nutrire gli adulti due volte a settimana come di consueto.
In questi anni ho osservato che i lugubris si comportano come altri gechi quando si parla di ciclaggio: rallentano il metabolismo con le temperature fredde, arrivando a muoversi e nutrirsi davvero poco. Con la comparsa dei primi caldi ritornano a vocalizzare, esplorare e nutrirsi e, una volta recuperate le forze, le riproduzioni riprendono a pieno regime.
Credo fermamente che la bruma dei lugubris abbia solo e soltanto effetti positivi e continuerò a permettere loro di viverla appieno.
I L. lugubris raggiungono maturità sessuale intorno agli 8 mesi, il che vuol dire che cominceranno a simulare degli accoppiamenti che li porteranno poi a deporre coppie di uova a cadenza mensile. Le lugubris primipare potrebbero deporre un uovo alla volta e alcuni slug (uova prive di embrioni e destinate a marcire) ed è assolutamente normale, non c'è nulla di cui preoccuparsi.
Le uova appena deposte sono ricoperte da una patina adesiva che consente alle madri di attaccarle alle superfici, anche a quelle lisce e verticali come le pareti dei terrari.
Una volta induritesi saranno ben salde a tale superficie e praticamente impossibili da rimuovere.
Nella mia esperienza sono riuscita a staccare uova di lugubris solo dalla plastica e dalle foglie delle piante perchè in entrambi i casi le superfici erano leggermente malleabili. Vi assicuro che, se doveste provare a staccare delle uova da una lastra di vetro, vi si spaccherebbero in mano.
Lasciare le uova a schiudersi naturalmente nel terrario delle madri è l'alternativa in assoluto più comoda anche se, a volte, i lugubris adulti tendono a mangiare i neonati, quindi bisognerà tenerne conto.
Personalmente cerco sempre di rimuovere tutte le uova possibili e incubarle separatamente per evitare qualsiasi rischio.
Per farlo le adagio in una scatolina chiusa con scottex umido come substrato che inserirò poi in incubatrice a 27°C. A questa temperatura i piccoli impiegheranno circa due mesi a nascere mentre, se lasciati a temperature minori, possono impiegare dai tre ai sei mesi.
I piccoli appena nati sono davvero piccoli.
Se si sono schiusi nel terrario delle madri dovrete solo assicurarvi che abbiano sempre del cibo a disposizione. Consiglio di mantenere le adulte ben nutrite in modo da evitare spuntini di mezzanotte.
Se invece, come me, incubate separatamente le uova, dovrete trasferire i gechini in una teca a sè stante badando che non abbia spiragli. Usare scatole trasparenti a chiusura ermetica, ricoprendo poi i fori d'aerazione con una rete a maglie molto fini, è l'alternativa più sicura.
Io tengo fino a cinque piccoli alla volta in una scatola opportunamente arredata di rami e appigli di 20cmx15cmx15cm(h).
All'età di due mesi li trasferisco in una scatola più grande di 30cmx25cmx25cm(h) e intorno ai quattro/cinque mesi non ci sarà più alcun rischio nel trasferire i piccoli insieme alle madri in quanto saranno troppo grandi per essere inghiottiti.