Allevo isopodi dal 2021 e, negli anni, ho seguito diverse scuole di pensiero. Credo di aver finalmente trovato la tecnica che fa per me, perciò vorrei renderla accessibile a tutti.
Ogni specie di isopode ha le sue preferenze in fatto di habitat e dieta. Qui potrete trovare l'ABC di come si gestisce in generale una colonia di isopodi detritivori ma vi raccomando di informarvi a dovere sulla specifica specie prima di accoglierla in casa.
Gli isopodi discendono da quei crostacei che si sono evoluti per colonizzare la terraferma. Hanno però mantenuto il loro legame con l'acqua; i loro polmoni, infatti, hanno bisogno di umidità per poter assorbire efficacemente l'ossigeno.
Esistono circa diecimila specie di isopodi in tutto il mondo, la metà delle quali è rimasta nelle acque salate del globo. Le altre hanno colonizzato le acque dolci e la terraferma.
La dieta degli isopodi cambia da specie a specie: esistono isopodi carnivori, onnivori, erbivori e anche isopodi che parassitano i pesci.
In questa scheda vengono prese in esame le specie detritivore che si possono allevare in casa molto facilmente e sono indispensabili per la manutenzione dei terrari bioattivi.
Le colonie starter appena comprate contano dai dieci ai venti isopodi. La teca ideale per un numero così ridotto di esemplari è una scatola di plastica a chiusura ermetica dotata di qualche forellino di aerazione da 20cmx20cm circa. Dopo qualche mese, quando si noterà un discreto aumento dei numeri, si potrà trasferire il tutto in un box più grande ma iniziare direttamente con uno scatolone gigantesco è più controproducente che altro perchè gli isopodi avranno meno chance di incrociarsi l'un l'altro e quindi di accoppiarsi.
Il setup delle teche degli isopodi è sempre lo stesso e tiene conto di una presenza fondamentale: un profondo strato di un buon mix di terriccio per detritivori.
Lo trovate già pronto nella mia sezione "disponibilità" ma è abbastanza semplice anche farselo da soli, in quella sezione trovate anche la ricetta.
Sulla superficie andranno aggiunti dei pezzi di sughero o dei rami di legno bianco (quercia, faggio) oltre che delle foglie di quercia/acero spezzettate.
Necessaria è una fonte di calcio costantemente reperibile, che sia un osso di seppia, dei gusci d'uovo tritati o della polvere di calcio messa in una ciotolina o spolverata sul terreno poco importa.
In un angolo consiglio di posizionare una manciata di muschio di sfagno.
Inoltre, inserire una manciata di collemboli limiterà la comparsa di muffe e infestazioni di moscerini.
L'umidità all'interno della teca va mantenuta intorno al 60% senza però inzuppare il terreno di acqua. Personalmente mi trovo benissimo a nebulizzare una volta a settimana il mucchietto di muschio di sfagno che si bagnerà e umidificherà a sufficienza tutto l'ambiente circostante, creando un gradiente di umidità e lasciando il terriccio asciutto. Funge inoltre da stazione di idratazione: quando gli isopodi avranno bisogno di reidratarsi e stare all'umido potranno rifugiarvisi.
La temperatura di stabulazione precisa varia da specie a specie di qualche grado ma, in linea di massima, ho osservato che nell'intervallo tra i 19°C e i 22°C gli isopodi tendono a smettere di riprodursi e a rallentare il metabolismo. Tra i 23°C e i 27°C si riattivano a pieno regime mentre dai 29°C circa in su continuano a nutrirsi normalmente ma il ritmo riproduttivo cala.
L'illuminazione non è assolutamente necessaria, anzi alcuni allevatori li tengono in una stanza al buio. Raccomando di impedire alla luce diretta del sole di colpire le loro teche in quanto gli isopodi sono molto sensibili agli eccessi di calore.
N.B.: la teca diventerà invivibile per qualsiasi colonia di isopodi dopo 6 mesi di riproduzioni e nuove nascite in quanto la quantità di feci supererà quella di terriccio. Due volte l'anno è quindi bene cambiare il 50% del substrato, inserendone di nuovo e pulito.
Il terriccio tolto sarà brulicante di isopodi; il mio consiglio è di rimettere in teca quelli grandi e visibili. I piccoli, praticamente impossibili da individuare, possono essere gestiti creando una nuova teca in cui inserire il terriccio "di scarto" oppure mettendo il substrato in freezer per un paio di giorni per poi utilizzarlo come concime biologico per piante.
Essendo detritivori gli isopodi si nutrono prevalentemente di detrito: terra, foglie morte, rami, legno in decomposizione, miceto, flora e fauna morte.
Il substrato deve essere ricco di elementi in legno e di foglie, ancora meglio se marci. Le foglie vanno però anche offerte in superficie in quanto sono la base di tutta la loro dieta.
Personalmente offro, una volta a settimana, della verdura o della frutta fresca accompagnate da una fonte di proteine (cibo per pesci, croccantini per cani, alga spirulina, polline, pezzetti di uovo sodo, insetti da pasto essiccati o uccisi in precedenza...).
Le integrazioni vitaminiche non sono necessarie per queste specie, basterà assicurarsi che una fonte di calcio sia sempre disponibile in teca.
Per ottenere dei piccoli sono sufficienti un isopode maschio e un isopode femmina ma sono invertebrati che vivono meglio in colonie quindi il numero minimo per iniziare è dieci esemplari misti. L'ideale, per accelerare i tempi, sarebbe partire da 20 ma sono pochi gli allevatori che cedono colonie starter così grandi.
Le femmine rilasciano ormoni che attirano le attenzioni dei maschi. Dopo l'accoppiamento la femmina porterà la uova (il numero di esse, come il tempo che intercorre tra la fecondazione e l'effettiva deposizione, dipende dalla specie) con sè in una zona al di sotto del torace chitinoso chiamata marsupium che le protegge fino a che i piccoli non saranno pronti a schiuderle.
Le larve sono quasi identiche agli adulti tranne per le dimensioni e sono indipendenti dal primo istante di vita. Non c'è alcun bisogno di attenzioni o cure particolari, basterà gestire la teca come da consueto e raggiungeranno maturità sessuale in qualche mese.
Questi invertebrati possono essere inseriti praticamente in ogni ambiente tropicale a patto che possano facilmente attingere al calcio e che abbiano sufficienti nascondigli per evitare di essere cacciati dai predatori. Si nutriranno degli avanzi e delle feci, come del resto delle piante morte nel caso dei terrari bioattivi, mantenendo pulito l'ambiente.
La convivenza degli isopodi con le chiocciole giova a entrambi senza pericolo alcuno nè per gli uni nè per le altre.
Molti li inseriscono addirittura nei box degli insetti da pasto in modo che si nutrano dei cadaveri.
E tanta esperienza personale!